Unitestitalia - Test TFA Sostegno

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1/15La teoria di Erik Erikson, nel descrivere il ciclo vitale, quante fasi individua?

Lo sviluppo di competenze socio – psico-pedagogiche e competenze didattiche

Tre

Quattro

Sei

Otto

Dieci

2/15Che cos’è INDIRE?

Lo sviluppo di competenze socio – psico-pedagogiche e competenze didattiche

L’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa

L’istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione

L’istituto normativo di definizione, internazionalizzazione e riferimenti extrascolastici

L’istituto nazionale per i docenti innovatori della relazione educativa

L’istituto nazionale di docimologia, interpretazione e riflessione educativa

3/15Intorno a quanti anni inizia, secondo Jean Piaget, il pensiero ipotetico- deduttivo?

Lo sviluppo di competenze socio – psico-pedagogiche e competenze didattiche

Undici anni

Dodici anni

Tredici anni

Quattordici anni

Quindici anni

4/15Secondo Albert Mehrabian quant’è in percentuale la modalità paraverbale della comunicazione?

Lo sviluppo di competenze su empatia e intelligenza emotiva

Il 5%

Il 7%

Il 38%

Il 45%

Il 55%

5/15Che teoria nel processo comunicativo ha introdotto Gregory Bateson?

Lo sviluppo di competenze su empatia e intelligenza emotiva

Teoria dei paradossi pragmatici

Teoria dei paradossi semantici

Teoria del doppio legame

Teoria della sequenza comunicativa

Nessuna delle precedenti

6/15Secondo Goleman la struttura della competenza emotiva è costituita da:

Lo sviluppo di competenze su empatia e intelligenza emotiva

Competenza affettiva e competenza emozionale

Competenza personale e competenza sociale

Competenza emozionale e competenza sociale

Competenza sociale e competenza affettiva

Competenza affettiva, competenza sociale e personale

7/15Secondo Jean Piaget, il ragionamento ipotetico-deduttivo si riscontra nello stadio:

Lo sviluppo di competenze su creatività e pensiero divergente

Operatorio formale

Operatorio concreto

Preoperatorio

Sensomotorio

Preoperatorio, ma anche in quello sensomotorio

8/15“La capacità di produrre una serie di soluzioni per un dato problema: tale capacità è relazionata al pensiero creativo.” Tale definizione si riferisce al pensiero:

Lo sviluppo di competenze su creatività e pensiero divergente

Divergente

Convergente

Lineare

Anticonformista

Mnemonico

9/15Che cos’è l’area di Broca?

Lo sviluppo di competenze su creatività e pensiero divergente

L’area della vista

L’area dell’udito

L’area del pensiero

L’area del linguaggio

L’area del tatto

10/15La legge n.517 del 4 agosto 1977 ha messo in atto una serie di importanti innovazioni tranne:

Lo sviluppo di competenze organizzative e giuridiche delle istituzioni scolastiche

La sostituzione della pagella con la scheda di valutazione

L’abolizione delle classi di aggiornamento e le classi differenziali nella scuola media

L’abolizione nella scuola secondaria superiore degli esami di riparazione e di seconda sessione

L’introduzione dei giudizi al posto dei voti

La flessibilità del gruppo classe allo scopo di realizzare interventi individualizzati

11/15La legge 53/2003 pone:

Lo sviluppo di competenze organizzative e giuridiche delle istituzioni scolastiche

Il principio della valutazione periodica degli apprendimenti e annuale del comportamento degli studenti

Il principio della valutazione finale, nonché periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli studenti

Il principio della valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e del comportamento degli studenti

Il principio della valutazione unica, sul solo comportamento degli studenti

Il principio della valutazione annuale degli apprendimenti e periodica del comportamento degli studenti

12/15La Circolare ministeriale n.8 del 6 marzo 2013 rende noto che, a livello di singola istituzione scolastica, il Piano Annuale per l’Inclusività è deliberato:

Lo sviluppo di competenze organizzative e giuridiche delle istituzioni scolastiche

Dal Collegio dei Docenti

Dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione

Dal Gruppo di Lavoro e di Studio dell’Istituto

Dall’Ufficio Scolastico Regionale

Dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

13/15In base a quanto puoi desumere dal testo indica tra le seguenti affermazioni quali sono vere:

Come sono stati dati i nomi ai colori? Nell’evoluzione linguistica di ogni società i colori appaiono nello stesso ordine Il loro numero varia da una cultura all’altra, basti pensare che gli eschimesi hanno 7 parole per indicare il bianco. Ma, sfumature a parte, gli antropologi americani Brent Berlin e Paul Kay hanno riscontrato che si va da un minimo di 2 termini (bianco e nero, o chiaro e scuro, come in Nuova Guinea) a un massimo di 11, che compaiono nell’evoluzione linguistica di ogni società nello stesso ordine: bianco, nero, rosso, verde, giallo, blu, marrone, arancio, viola, rosa e grigio. Così al bianco e al nero segue la comparsa di un termine per indicare il rosso, poi il verde ecc.: significa che se una cultura ha la parola che si riferisce al verde, ce l’ha anche per il rosso, se ce l’ha per il blu l’avrà già per il rosso, il verde e il giallo ma non per il marrone e così via. Ma come avviene questo processo universale? Per capirlo c'è uno studio del Prof. Vittorio Loreto, fisico dell’Università La Sapienza di Roma: si sono usate simulazioni al pc basate sulla comunicazione fra soggetti virtuali. Alcuni dovevano indicare ad altri uno dei due elementi di una serie di coppie di oggetti di colori diversi, inventando un nome per il suo colore. Chi ascoltava doveva capire a quale colore il nome si riferisse e usarlo a sua volta per comunicare con altri. Dopo migliaia di interazioni e tentativi di comprensione ogni colore aveva il proprio nome: i soggetti sono arrivati ad attribuirvi tutti lo stesso termine. Si mettevano d’accordo più in fretta sui colori che compaiono prima nell’evoluzione linguistica delle culture. Quelli su cui è più semplice capirsi e il cui nome è condiviso più rapidamente sono quelli le cui sfumature sono più difficili da discriminare: si fa più fatica a distinguere fra due tipi di rosso che fra due tipi di verde. (www.focus.it)

Tutte le culture possiedono i due termini «bianco» e «nero».

Le culture che possiedono il termine per indicare il blu possiedono sicuramente anche i termini per indicare il giallo e il verde.

Le culture che possiedono il termine per indicare il viola possiedono sicuramente anche i termini per indicare il blu e il rosa.

I colori i cui termini si acquisiscono prima sono quelli per cui è più difficile cogliere e definire le sfumature.

14/15Che cosa hanno in comune l’espressione «gli eschimesi» , «il bianco» , «il rosso»?

Come sono stati dati i nomi ai colori? Nell’evoluzione linguistica di ogni società i colori appaiono nello stesso ordine Il loro numero varia da una cultura all’altra, basti pensare che gli eschimesi hanno 7 parole per indicare il bianco. Ma, sfumature a parte, gli antropologi americani Brent Berlin e Paul Kay hanno riscontrato che si va da un minimo di 2 termini (bianco e nero, o chiaro e scuro, come in Nuova Guinea) a un massimo di 11, che compaiono nell’evoluzione linguistica di ogni società nello stesso ordine: bianco, nero, rosso, verde, giallo, blu, marrone, arancio, viola, rosa e grigio. Così al bianco e al nero segue la comparsa di un termine per indicare il rosso, poi il verde ecc.: significa che se una cultura ha la parola che si riferisce al verde, ce l’ha anche per il rosso, se ce l’ha per il blu l’avrà già per il rosso, il verde e il giallo ma non per il marrone e così via. Ma come avviene questo processo universale? Per capirlo c'è uno studio del Prof. Vittorio Loreto, fisico dell’Università La Sapienza di Roma: si sono usate simulazioni al pc basate sulla comunicazione fra soggetti virtuali. Alcuni dovevano indicare ad altri uno dei due elementi di una serie di coppie di oggetti di colori diversi, inventando un nome per il suo colore. Chi ascoltava doveva capire a quale colore il nome si riferisse e usarlo a sua volta per comunicare con altri. Dopo migliaia di interazioni e tentativi di comprensione ogni colore aveva il proprio nome: i soggetti sono arrivati ad attribuirvi tutti lo stesso termine. Si mettevano d’accordo più in fretta sui colori che compaiono prima nell’evoluzione linguistica delle culture. Quelli su cui è più semplice capirsi e il cui nome è condiviso più rapidamente sono quelli le cui sfumature sono più difficili da discriminare: si fa più fatica a distinguere fra due tipi di rosso che fra due tipi di verde. (www.focus.it)

Sono tutti aggettivi usati in funzione di sostantivo

Sono tutti aggettivi determinativi

Sono nomi comuni

Sono attributi

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1/15La teoria di Erik Erikson, nel descrivere il ciclo vitale, quante fasi individua?

2/15Che cos’è INDIRE?

3/15Intorno a quanti anni inizia, secondo Jean Piaget, il pensiero ipotetico- deduttivo?

4/15Secondo Albert Mehrabian quant’è in percentuale la modalità paraverbale della comunicazione?

5/15Che teoria nel processo comunicativo ha introdotto Gregory Bateson?

6/15Secondo Goleman la struttura della competenza emotiva è costituita da:

7/15Secondo Jean Piaget, il ragionamento ipotetico-deduttivo si riscontra nello stadio:

8/15“La capacità di produrre una serie di soluzioni per un dato problema: tale capacità è relazionata al pensiero creativo.” Tale definizione si riferisce al pensiero:

9/15Che cos’è l’area di Broca?

10/15La legge n.517 del 4 agosto 1977 ha messo in atto una serie di importanti innovazioni tranne:

11/15La legge 53/2003 pone:

12/15La Circolare ministeriale n.8 del 6 marzo 2013 rende noto che, a livello di singola istituzione scolastica, il Piano Annuale per l’Inclusività è deliberato:

13/15In base a quanto puoi desumere dal testo indica tra le seguenti affermazioni quali sono vere:

14/15Che cosa hanno in comune l’espressione «gli eschimesi» , «il bianco» , «il rosso»?

15/15In base al contenuto del brano, quale delle seguenti affermazioni è vera?